Il ricamo di uno spaventapasseri, una leggenda, giuggiole...

Scritto da: | mercoledì, ottobre 15, 2014 26 commenti
Le foglie della vite americana cominciano a cambiare colore ed io in questi giorni ho finito di ricamare un sorridente spaventapasseri.



Secondo voi, lo spaventapasseri è ormai una tradizione del passato oppure in certi paesi si usa ancora metterlo a guardia dei terreni appena seminati?
Io non ne vedo più da anni, con i loro vestiti colorati e le facciotte buffe mettevano allegria, erano simpaticissimi!
Mi ricordo quando da piccola i miei genitori mi portavano con loro a trovare degli amici in campagna,  ne avevano diversi, mi piacevano molto, mi incuriosivano e mi affascinavano.
Una volta ho giocato con le loro figlie a chi arrivava prima allo spaventapasseri ..... se ci penso sento ancora le urla del nonno!


Forse non si usano più  perchè non spaventano più gli uccellini, magari sono diventati amici come in questa storiella molto carina.
" Una volta un cardellino fu ferito a un'ala da un cacciatore. Per qualche tempo riuscì a sopravvivere con quello che trovava per terra. Poi, terribile e gelido, arrivò l'inverno. 
Un freddo mattino, cercando qualcosa da mettere nel becco, il cardellino si posò su uno spaventapasseri. Era uno spaventapasseri molto distinto, grande amico di gazze, cornacchie e volatili vari. 
Aveva il corpo di paglia infagottato in un vecchio abito da cerimonia; la testa era una grossa zucca arancione; i denti erano fatti con granelli di mais; per naso aveva una carota e due noci per occhi. 
"Che ti capita, cardellino?", chiese lo spaventapasseri, gentile come sempre. 
"Va male. - sospirò il cardellino - Il freddo mi sta uccidendo e non ho un rifugio. Per non parlare del cibo. Penso che non rivedrò la primavera". 
"Non aver paura. Rifugiati qui sotto la giacca. La mia paglia è asciutta e calda". 
Così il cardellino trovò una casa nel cuore di paglia dello spaventapasseri. Restava il problema del cibo. Era sempre più difficile per il cardellino trovare bacche o semi. Un giorno in cui tutto rabbrividiva sotto il velo gelido della brina, lo spaventapasseri disse dolcemente al cardellino. 
"Cardellino, mangia i miei denti: sono ottimi granelli di mais". 
"Ma tu resterai senza bocca". 
"Sembrerò molto più saggio". 
Lo spaventapasseri rimase senza bocca, ma era contento che il suo piccolo amico vivesse. E gli sorrideva con gli occhi di noce. 
Dopo qualche giorno fu la volta del naso di carota. 
"Mangialo. E' ricco di vitamine", diceva lo spaventapasseri al cardellino. 
Toccò poi alle noci che servivano da occhi. "Mi basteranno i tuoi racconti", diceva lui. 
Infine lo spaventapasseri offrì al cardellino anche la zucca che gli faceva da testa. 
Quando arrivò la primavera, lo spaventapasseri non c'era più. Ma il cardellino era vivo e spiccò il volo nel cielo azzurro."



Adoro i frutti dell'autunno, oggi ho comperato le castagne e le giuggiole, le conoscete le giuggiole?
I ragazzi di città non le conosco, sembrano frutti d'altri tempi, frutti ormai dimenticati, le ho trovate al mercatino in piazzetta dove vendono i prodotti dell'orto a Km zero, cercano di far riscoprire ed apprezzare questo frutto ricco di proprietà e benefici per il nostro organismo.
A proposito di giuggiole....
Noi usiamo molto spesso dire: " E' andata/o in brodo di giuggiole" cioè quella persona si scioglie dalla felicità, è contentissima, è fuori di se dalla gioia e dal piacere.
Gli esperti dicono che questo detto è nato dall'allegria di chi beveva troppo liquore di giuggiole  "brodo di giuggiole" dal gusto molto particolare, ( me lo ricordo benissimo perchè una mia prozia lo preparava).
Per chi lo assaggiava era difficile smettere, un bicchierino tirava l'altro e senza accorgersene la bottiglia finiva e tutti cantavano e ridevano a  per niente.
Bacioni!
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26 commenti :

  1. Gabry il ruo ridente spaventapasseri è bellissimo..ora chissà che ne farai un piccolo quadretto??? ... adoro anche le fiabe e i racconti e mi è piaciuta tanto anche la storiella che non conoscevo ... grazie di cuore ... un tuffo nei ricordi per le giuggiole da piccole la mia nonna era una frase che ci diceva spesso ... tanto tempo che non le vedo ma ho un dubbio assomigliano moltissimo a delle bacche che raccogliamo nei boschi per un liquore .. i cornioli ... dal quale si ricava un liquore che sa un po di cherry ... farò una piccola ricerca se sono la stessa cosa .... grazie per questo tuo bellissimo post ... un abbraccio

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  2. Ma che belli i tuoi ricami, lo spaventapasseri e' tenerissimo così come la bellissima storia che ci hai raccontato, non la conoscevo e stasera la racconterò alla mia piccolina, grazie. Ma sai che non conosco le giuggiole? Chissà se ci sono anche qui e come si chiamano... mmmm farò una ricerca.
    Un abbraccio, Giusy

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  3. Cara Gabry, il tuo spaventa passeri, credo che non spaventi nessuno:-) anzi con il suo sorriso ci sta veramente bene ovunque.
    Ciao e buona giornata cara amica.
    Tomaso

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  4. è una meraviglia!complimenti!troppo bello!bravissima!
    buona giornata simona:)

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  5. Che meraviglia! Il ricamo è delizioso, e i colori autunnali delle tue foto sono spettacolari..
    Le giuggiole da noi si chiamano "sisole", ma in effetti non sono molto conosciute... Un abbraccio
    Babi

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  6. Questo spaventapasseri è bellissimo!!!!
    Solo da poco tempo ho assaggiato le giuggiole.....pensavo fossero un tipo di olive
    Raffaella

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  7. Simpaticissimo, forse del resto è questa la prerogativa degli spaventa passeri :)

    Bea

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  8. Simpatico il tuo spaventapasseri, hai ragione però, non se ne vedono più in quei pochi campi rimasti!
    Barbara
    http://fili-di-parole.over-blog.it

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  9. simpaticissimo lo spaventapasseri!!!
    non sapevo il significato del detto, grazieee...
    mm mi hai messo guriosità di questo liquore :-)
    un abbraccio
    Paola

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  10. bellissimo il ricamo...bellissimo il racconto e tutto quello che ci hai spiegato nel post!!!!! l'ho letto con grande piacere, un abbraccio lory

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  11. Ciao Gabry, il tuo ricamo è molto bello...come tutti i tuoi ricami!!
    E la storiella?? Incantevole, ti giuro che quando sono arrivata al fondo del post mi son detta...già finito??? Nooo...per un po' son tornata bambina e mi hai strappato alla realtà! Bacioni, grazie Gisella

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  12. Cara Gabry , il tuo ricamo è bellissimo , mette allegria !!! Mi piace la leggenda che hai pubblicato ,è molto dolce . Lo sai che io avevo un paziente che per hobby costruiva spaventapasseri ? Lui e suo fratello abitano in una bella casetta con un grande giardino e disseminati qua e là si vedono i suoi spaventapasseri , di tutte le fogge , perfino al femminile. qui da noi , in Trentino nei campi qualcuno lo si può ancora vedere , e mi piace tanto osservarli !! Molto bello questo tuo post , mi è piaciuto tanto . ti abbraccio forte forte e...buon autunno ! Mirtilla

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  13. Ciao Gabry, il tuo spaventapasseri è molto bello e mette tanta allegria! Bravissima! Un abbraccio :)

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  14. Gabry lo schema e' un amore!!! E il tuo racconto di una tenerezza unica.... E le giuggiole anche noi diciamo cosi' per la tanta felicita' e che bonta' il liquore!!!!! Hai fatto un post bellissimo...
    un abbraccio
    Francesca

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  15. Adoro le giuggiole!!! molto bello il tuo ricamo ... ciao e buona serata ...

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  16. Ciao ma che belle le tue parole che mi fan tornare indietro da bambina quando anche qua si usava fare gli spaventapasseri e con mio papà ci divertivamo a costruirli!Me ne ricordo uno gli avevamo messo alle spalle una vecchia macchina per dare il solfato di rame...per essere più veritiero!!!Bellissimo il ricamo dai toni autunnali e la tua foto con le castagne e le giuggiole...qua non le conosciamo ma grazie per averci raccontato l'aneddoto e il significato del detto...e la bella storiella dello spaventapasseri e il cardellino!!Bacioni e buon fine settimana!!

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  17. il sorriso di questo bel spaventapasseri è contagioso ....adorabile....io sono nata in campagna da genitori che coltivavano la terra e ormai tanti anni fa ma gli unici spaventapasseri erano quelli che costruivamo noi bimbi per giocare....e credo sia stato altrettanto per mio padre...credo che la tradizione di questi simpatici personaggi nn sia tipica delle ns terre...baci.glo


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  18. Cara Giusi, non avevo mai sentito parlare del corniolo e sono andata a vedere (qui ) se la pianta era la stessa del giuggiolo, magari in altre regioni viene chiamata con un altro nome.
    In effetti i frutti si assomigliano molto, sono ricchi di vitamina C ed è anche questa una pianta "dimenticata".
    E' una fortuna abitare nella zona dove cresce spontanea, con i frutti si può fare anche una buonissima marmellata.
    Grazie a te per essere passata, un forte abbraccio.

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  19. Grazie, grazie a tutte per i commenti che mi avete lasciato. con il ricamo confezionerò un coprivassoio.
    Bacioni e buona domenica!

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  20. Ciao Gabry, mi sono messa fra i tuoi lettori, perché ammiro incondizionatamente le persone che ricamano, ci vuole estro e una grande pazienza, cosa quest'ultima che proprio mi manca ;) Se ti fa piacere fallo anche tu così non mancherò di venire a trovarti ancora! Un abbraccio

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  21. Ciao Gabry, ti faccio i complimenti naturalmente per i tuoi lavori, sono bellissimi, adoro questa tua storiella, dico davvero!, se ti va vieni da me a vedere il mio spaventapasseri tilda cosa mi ha riservato!!!a presto, nuova fooolwer! ciao Gabry

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  22. Che allegro ricamo! io amo l'autunno e aspettavo da tanto queste giornate di sole e vento freddo che portano con se i colori caldi, le castagne e la cioccolata calda!
    baci

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  23. bellissimo ricamo!!! mette allegria! ^_^

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  24. Che bei colori, starebbe bene ovunque! Un cuscino, una cornice, tutto!

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  25. Belllissimo post!
    Lo spaventapasseri è sparito dalle campagne, ma è presente nelle fiabe e nella leggenda.

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